domenica 23 dicembre 2012

Accendete quel forno.

Cari amici e care amiche, nell'augurarvi un sereno Natale, per chi lo festeggia, vi saluto con un articolo a tema. Forse per molti di voi ormai è tardi per una riflessione. O forse no. Avete comprato dei regali per bambini in questi giorni? Siete stati attenti a non favorire il dilagare degli stereotipi? No, perché i bambini, alcuni, potrebbero accorgersene. Altri invece potrebbero accorgersene troppo tardi. La maggior parte non se ne accorgerà mai. Sigh.
Tanti auguri!

IL FRATELLO PIÙ PICCOLO VOLEVA UN FORNO, MA IL PRODOTTO ERA PENSATO PER LE RAGAZZINE

Una petizione (online) per il forno unisex
Una bambina convince il colosso Hasbro

Complice un video su YouTube e le migliaia di visualizzazioni induce il produttore a realizzare prodotti per "maschietti"

«Che cosa vorresti per Natale? Un dinosauro e un fornetto», risponde sorridente alla sorella 13enne McKenna il piccolo Gavyn Pope, del New Jersey. Ma il forno in questione, prodotto dalla Hasbro, modello “Easy-Bake”, è disponibile storicamente in America come in Europa solo nei colori rosa e viola. E la pubblicità che lo reclamizza tra un cartone e l’altro alla tv coinvolge solo personaggi femminili. Proprio questa discriminazione nei confronti dei maschi per un gioco che potrebbe, potenzialmente, interessare entrambe i sessi, ha fatto molto arrabbiare la sorella maggiore McKenna che ha così deciso di sollevare il problema e, per ottenere attenzione, a fine novembre ha lanciato una petizione online.
LA PETIZIONE – In poche settimane, complice il video di YouTube (che ha raggiunto le 150mila visualizzazioni), la petizione pubblicata sul sito di Change.org ha superato le 45mila adesioni. Nel testo, l’adolescente del New Jersey chiede espressamente al produttore Hasbro di ricordarsi anche dei maschietti come suo fratello Gavyn e di produrre un forno giocattolo i cui colori, packaging e promozione siano unisex.
LA RISPOSTA - Proprio la grande risposta da parte degli altri utenti ha convinto la Hasbro a rispondere, invitando la ragazzina nei suoi uffici di Rhode Island, dove con la sua stessa famiglia ha potuto vedere i nuovi colori, nero, blu e argento, del forno unisex che verrà commercializzato già prima della prossima estate negli Stati Uniti. Oltre alle molte persone comuni, la petizione di McKenna aveva ottenuto adesioni anche da parte di alcuni grandi chef famosi negli Stati Uniti per aver partecipato a trasmissioni culto come Top Chef, che si erano adoperati e avevano girato video di supporto alla causa della “cucina per tutti”, già da bambini.
STUDIOSI ANTI-DISCRIMINAZIONE – Non è la prima volta che il tema della discriminazione per generi nel campo dei giocattoli tocca le cronache di tutto il mondo: nel 2011 scatenò un acceso dibattito un post della neurologa Laura Nelson che chiedeva a Hamley’s, il grande negozio di giocattoli presente nel centro di Londra, di smettere di “segregare” e differenziare con colori e piani diversi i prodotti per femmine e maschi. Per la dottoressa, una tale e spiccata divisione non faceva altro che condizionare i bambini alla discriminazione tra i sessi già in tenera età. Carol Auster, sociologa americana autrice di uno studio sul marketing del giocattolo, rincara la dose sulla responsabilità delle aziende: «Se i responsabili marketing continuano a promuovere giocattoli basati sullo stereotipo di genere, questi stereotipi continueranno a venir perpetrati, proprio perché sappiamo che anche il marketing è parte della socializzazione». Nel suo studio, che ha preso come esempio il sito di Disney, ha dimostrato come l’85 per cento dei giochi di colore rosso, marrone, grigio e nero sia dedicato ai maschi, mentre l’85 per cento degli oggetti rosa e il 65 per cento di quelli viola sia riservato alle femmine.
UN CATALOGO UNISEX – E proprio nelle ultime settimane, in un Paese in cui le differenze di genere vengono da sempre combattute, la Svezia (si pensi al progetto dell’asilo Egalia per bambini “senza sesso”), un produttore di giocattoli ha deciso di diffondere il catalogo per gli acquisti natalizi rigorosamente unisex. I prodotti vengono presentati indifferentemente per maschi o femmine, così vi si trova una ragazzina che abbraccia un fucile arancione e un bimbo sorridente che sistema le bambole dentro una casetta arredata di tutto punto, mentre una coppia, maschio e femmina, combatte tra mostri e dinosauri alati. «Non è questione di maschi e femmine», dichiara il responsabile della catena, «si tratta di giochi per bambini, tutto qui».
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lunedì 10 dicembre 2012

Quelle cose sconvenienti (for women and for men)

Ci sono cose nella nostra vita di umani che sono veramente sconvenienti.
Ognuno di noi, da piccolo, viene educato da subito su tutto quello che non bisogna fare, così da ottenere, per esclusione, un elenco più o meno breve di cose che si possono invece fare. Come in ogni training che si rispetti, l'educazione si compone di nozioni base e nozioni avanzate. Fanno parte di quelle base, tutte quelle istruzioni che riguardano la governance del nostro corpo. Cioè, prima ti insegnano come gestirlo, limitarlo, contenerlo e poi, nella sezione avanzata, come tenerlo pulito e come muoverlo. E ora dalla teoria passo agli esempi pratici:

CORSO BASIC
- non si mettono le dita nel naso
- non si rutta
- non si scoreggia
- non ci si fa la pipì addosso, e nemmeno da altre parti che non siano la tazza del wc (DENTRO la tazza, sui bordi non vale)
- non ci si fa la cacca addosso e tutte le indicazioni del caso della pipì 
- quando si starnutisce si mette la mano davanti alla bocca
- quando si tossisce si mette la mano davanti alla bocca
- quando ci si ravana con lo stuzzicadenti, si mette la mano davanti alla bocca
- non si parla con la bocca piena
- e tutte le altre cose che ci insegnano che un cattivo spettacolo della nostra bocca è veramente disdicevole (focus su: non si grida e non si ride sguaiatamente)

CORSO ADVANCED
- ci si lava le mani dopo aver usato il bagno
- ci si lava le mani prima di mangiare
- ci si lava
- ci si cambiano gli indumenti intimi con periodicità quotidiana
- si sta seduti composti
- in linea generale, si evitano tutti quei comportamenti che ci verrebbero istintivi e naturali, se vivessimo in una giungla 

Poi c'è anche una specializzazione MASTER, ma è sempre meno usata:
- non si mettono le mani in tasca
- non si mettono i gomiti sul tavolo
- non si mettono in imbarazzo le persone
- non si dicono le parolacce
- non si bestemmia
- non si alzano le mani
- nemmeno se provocati

E dove sarà l'attinenza di tutto questo al tema sociale di questo blog?
Beh, è esperienza comune nella nostra società che esistono delle deroghe non scritte a queste regole. E queste deroghe sono tutte a favore degli uomini, mai delle donne.
Una donna che si scaccola, che rutta e che scoreggia sarà sicuramente emarginata dalla nostra società. E un uomo? Quel briccone che alla fine della cena si beve un sorso di birra e recita le vocali ruttando, che ripercussioni avrà? La donna che si siede su una sedia a gambe divaricate non si può guardare, ci insegna la società. E un uomo?
I bagni delle donne sono sempre pulitissimi: possibile che non succeda mai che una la faccia fuori dalla tazza? E i bagni degli uomini?
Alla fine, le femminucce crescono pesantemente sanzionate a ogni sgarro della regola, coi maschietti si chiude sempre un occhio, perché in fondo continuano a essere dei piccoli grandi animaletti selvaggi, i nostri ometti cacciatori. Che buffi. Che teneri.

E arrivo a un'amara constatazione: su questo blog, una delle chiavi ricerca più frequente è "Incontinenza urinaria". Mi sono documentata su questo, sul serio. Tutti siamo incontinenti, chi prima e chi dopo. Chi uomo e chi donna. Ma non si sa perché, quando si tratta di pensare ai ripari, ci si affanna per trovarli solo alle donne. Insomma, prendiamo il caso di Lines Perla per esempio. Cioè, voglio dire, ben venga una linea di prodotti che mi permette di comportarmi come una ragazzina di 15 anni sprigionando un delicato profumo di mughetto anche se me la faccio addosso. Sul serio. Son progressi della ricerca & sviluppo.



E così me lo raccontano anche nello spot video: posso entrare in un ascensore senza temere di attirare su di me l'attenzione della gente perché puzzo di urina. È interessante notare però che alla fine, in quell'ascensore, entra un uomo, per il quale nessuno si preoccupa. Non si sa se è perché tanto gli uomini si sa che puzzano e non curano la loro igiene, o se perché gli uomini non sono incontinenti. Ho il sospetto che sia la prima ipotesi.
E quindi mi viene da concludere dicendo che noi donne, per una volta, siamo fortunate a ricevere tutte queste attenzioni commerciali. Abbiamo a disposizione dei prodotti che ci risolvono una bella scocciatura. Ho il pavimento pelvico un po' moscio? Mi compro un Lines Perla.
Però, d'altra parte, un po' mi rode. Perché mi si conferma che, come tutte le cose sconvenienti, l'incontinenza urinaria è sconveniente soprattutto (solo) per le donne. L'uomo piscione va bene così. E chissà invece quanto se la passa male, e con lui tutti quelli che entrano nel suo stesso ascensore. Dai, fatela questa linea Lines Perla for Men.